Test HCV, il vademecum


In una recente indagine condotta da Doxapharma, oltre il 70% degli italiani (soprattutto over 60) non ha mai fatto un test per la positività all’HCV, il virus dell’epatite C. Più della metà, pur conoscendo la malattia, non sa nemmeno che esistono test per diagnosticarla, mentre tra chi ne è a conoscenza sono ancora tante le incertezze su come funzionano, quando e come richiederli. [1] Le persone con più di cinquanta anni potrebbero essere più a rischio di epatite C, soprattutto perché prima degli anni Novanta il virus HCV non era ancora stato scoperto e di conseguenza non si sapeva né come l’infezione si diffondesse né come prevenirla. [2] Per queste persone è consigliabile fare il test per l’epatite C. Ecco dunque un semplice vademecum per orientarsi sul test dell’HCV.

Il test anti-HCV [3]

Che cos’è il test anti epatite C

Il test anti-HCV, chiamato anche Ab anti-HCV, permette di evidenziare nel sangue la presenza di anticorpi diretti contro il virus dell’epatite C. Questo test, dunque, è in grado di dire se la persona è venuta in contatto con HCV nel corso della sua vita, ma non è in grado di appurare la presenza del virus o della malattia attiva.

Come si fa il test anti-HCV?

Si effettua su un campione di sangue venoso da prelievo o attraverso un test capillare rapido (l’operatore sanitario punge il dito e preleva una piccola quantità di sangue, in modo simile a quando si misura la glicemia). I test rapidi sono alla base delle operazioni di screening della popolazione e si rivelano particolarmente utili in contesti in cui è importante avere esiti in tempi brevi in sede di prelievo, come nel caso dei SerD (servizi pubblici per le dipendenze) e delle carceri.

A chi è rivolto*: in quanto test di screening, è potenzialmente rivolto a tutti i maggiorenni, in modo particolare alle categorie a rischio quali tossicodipendenti e detenuti (per via della condivisione di aghi e/o di strumenti per l’igiene personale), ma anche tutti coloro che hanno subito trasfusioni e interventi chirurgici (soprattutto prima degli anni Novanta) e che hanno fatto ricorso a trattamenti estetici (tatuaggi, piercing, manicure, pedicure, etc).

Quando fare il test anti epatite C

È consigliato eseguire il test anti-HCV a distanza di almeno 6 mesi dal presunto contagio. Gli anticorpi anti-HCV, infatti, vengono prodotti dal sistema immunitario, divenendo dunque rilevabili, tra la quarta e la ventiquattresima settimana (1-6 mesi) dal contagio. [4]

A chi rivolgersi per fare il test

Se pensate di essere stati esposti al rischio di infezione da HCV, potete rivolgervi al medico di medicina generale per la prescrizione del test.

Interpretazione dell’esito: un esito negativo significa che non sono stati rilevati anticorpi specifici diretti contro HCV e, dunque, essendo altamente improbabile che sia avvenuto un contatto col virus, non sono richieste ulteriori azioni. Se l’esito, invece, dovesse essere positivo, le autorità sanitarie raccomandano ulteriori accertamenti per verificare la presenza di HCV nell’organismo, quindi uno stato di infezione attiva.
In altre parole, l’esito positivo di un test anti-HCV non significa essere malati, ma che si è stati esposti al virus: ulteriori test permettono di capire se l’infezione si è risolta spontaneamente o se persiste.

*In Italia il decreto del Ministero della Salute del 14 maggio 2021 ha definito le modalità di screening dell’infezione attiva da HCV, che è rivolto a tutta la popolazione iscritta all’anagrafe sanitaria, inclusi gli stranieri temporaneamente presenti, e nata dal 1969 al 1989, a tutte le persone seguite dai SerD e alle persone detenute. Le operazioni di screening saranno organizzate dalle Regioni secondo le modalità previste nel decreto. Per le fasce di popolazione indicate nel decreto lo screening è gratuito. [5]

Test HCV-RNA [3]

La presenza di anticorpi anti-HCV non indica che il virus sia ancora presente nell’organismo. Per accertarne la presenza effettiva è necessario fare altri test che vanno alla ricerca del materiale genetico del virus (che nel caso di HCV è in forma di RNA).

Il test HCV-RNA qualitativo permette di verificare la presenza del virus nell’organismo e quindi di distinguere tra un’infezione pregressa (che si è risolta da sola) e una in atto. Se l’esito del test HCV-RNA è positivo significa che l’infezione è in atto.

Il test HCV-RNA quantitativo, invece, oltre a stabilire se l’infezione è in atto oppure no, permette di misurare la carica virale (cioè quanto il virus si sta replicando) in base alla quantità di RNA virale nel sangue. Questo test serve anche a monitorare lo stato dell’infezione durante e al termine del trattamento, allo scopo di valutarne l’efficacia: se la terapia è efficace, a distanza di 24 settimane non dovrebbe più essere rilevata carica virale nel sangue del paziente.

Determinazione del genotipo virale [3]

Se l’infezione da HCV è in corso, è importante stabilire il genotipo (o ceppo) virale responsabile per approntare il piano terapeutico migliore.

Cosa significa il risultato dei test [3]

Materiale di carattere informativo non riferibile a contenuti di prodotto e non finalizzato alla promozione del farmaco

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[1] Indagine Doxa Pharma – Gilead Sciences su “Epatite C – awareness e conoscenze presso la popolazione italiana over 30”. Indagine quantitativa svolta attraverso la tecnica di rilevazione CAWI (Computer Assisted Web Interview) con la somministrazione di 1000 interviste semi-strutturate ad un campione rappresentativo della popolazione italiana internauta in età compresa tra i 30 e i 70 anni.

[2] Epicentro – Istituto Superiore di Sanità (ISS), Epatite C; https://www.epicentro.iss.it/epatite/epatite-c (ultimo accesso: maggio 2021)

[3] Lab tests online – versione italiana a cura di SIBioC, Epatite C (HCV) [https://labtestsonline.it/tests/epatite-c-hcv#:~:text=Il%20test%20dell%27epatite%20C%20include%3A,RNA%20virale%20presente%20nel%20sangue]

[4] EpaC Onlus, La diagnosi dell’epatite C [https://www.epatitec.info/strumenti-informativi/diagnosi-guarigione/2-diagnosi-epatite-c]

[5] Ministero della Salute, Decreto 14 maggio 2021 [https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2021/07/08/21A04075/sg]