Test combinati Covid-HCV per scovare il sommerso anche in tempo di pandemia

Mantenere alta l’attenzione contro l’epatite C e continuare con lo screening, prendendo due piccioni con una fava

La sfida all’epatite C era già un cammino in salita e le diverse ondate di Covid-19 hanno imposto da una parte nuove modalità di gestione dei pazienti, dall’altra uno sforzo maggiore per continuare l’opera di sensibilizzazione sull’infezione.

L’appello della SIMIT (Società italiana di malattie infettive e tropicali) lanciato in occasione della Giornata Mondiale delle Epatite aveva sottolineato la necessità di trovare soluzioni concrete che potessero rinnovare la sfida all’epatite C e al sommerso, nonostante le difficoltà della situazione sanitaria.

I test combinati per Covid-19 e HCV

Da qui l’idea tanto semplice quanto efficace promossa in primo luogo dall’associazione EpaC Onlus: effettuare test combinati per Covid-19 e HCV. Un’unica puntura dal doppio valore: rintracciare anticorpi del Covid-19 e dell’epatite C, in modo da prendere letteralmente due piccioni con una fava e accelerare l’emersione del sommerso, ottimizzando le spese e l’impatto sulle persone.

La prova su strada dell’idea è stata effettuata in Campania, a Casola in provincia di Napoli, dove l’associazione EpaC in collaborazione con Gilead, Astra Onlus, il Comune e l’ASL Napoli 3 Sud ha sviluppato il progetto per cercare contestualmente sia gli anticorpi Sars-Cov2 sia quelli anti-HCV, attraverso un’unica rapida puntura da cui prendere due gocce di sangue per fare i due test. I risultati? Incoraggianti con un’ottima adesione della popolazione, come commentato da Ivan Gardini, presidente di EpaC Onlus che ribadisce l’importanza di creare iniziative di micro-eliminazione e una nuova medicina del territorio, capace di avviare i pazienti alle cure in modo efficace ed efficiente.


CODICE: IT-HCV-2021-02-0027

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