HCV e diabete, quale legame?

Le persone diabetiche dovrebbero sottoporsi allo screening per l’HCV, il virus dell’epatite C.

Perché? Per quale motivo una condizione multifattoriale – legata sia all’età che avanza, sia alle cattive abitudini come la sedentarietà e una dieta troppo calorica – quale è il diabete di tipo 2 ha a che fare con una malattia infettiva come l’epatite C? Il fatto è che HCV e diabete sono legati a doppio filo e, in un certo senso, si alimentano a vicenda, accelerando la compromissione del fegato e aumentando il rischio di sviluppare un epatocarcinoma.

HCV e diabete, legati a doppio filo

Dagli epatologi agli infettivologi, esperti nazionali e internazionali sono consapevoli che tra le persone con diabete l’infezione da parte di virus epatici è più diffusa rispetto che nella popolazione generale, ma anche che il diabete di tipo 2 è più frequente tra chi soffre di una malattia epatica [1].

Dal diabete all’epatite C

I motivi non sono del tutto chiari, ma gli studi scientifici hanno mostrato che nella popolazione diabetica c’è un’elevata prevalenza di infezioni virali epatiche, in particolare di HCV. Una delle ipotesi è legata al rischio maggiore di contrarre l’epatite C per via della maggiore frequenza di pratiche mediche a cui le persone diabetiche devono sottoporsi (per esempio iniezioni di insulina), molto più alto in passato quando l’HCV e le modalità con cui si trasmette non erano noti [1].

Dall’epatite C al diabete

I dati raccolti nel corso del tempo, però, hanno messo in evidenza anche che tra le persone con epatite C il diabete è tre volte più frequente che nella popolazione generale. In altre parole, fino a un terzo delle persone HCV positive ha anche il diabete di tipo 2. E il diabete esaspera le conseguenze dell’infezione, accelerando la progressione della malattia epatica verso fibrosi e cirrosi e aumentando il rischio di patologia renale e di epatocarcinoma [2].

Gli esperti ritengono che l’HCV predisponga allo sviluppo di diabete influenzando in modo diretto il metabolismo del glucosio (lo zucchero che dà energia alle cellule dell’organismo) fin dalle prime fasi dell’infezione, quando non ci sono ancora sintomi. HCV sembra aumentare l’insulino-resistenza, ossia le cellule (soprattutto quelle del fegato, del muscolo scheletrico e del tessuto adiposo) rispondono meno al segnale dell’insulina e importano meno glucosio. Così la concentrazione di glucosio nel sangue (glicemia) aumenta – condizione che è uno dei principali fattori di rischio per lo sviluppo di diabete di tipo 2. [3]

Inoltre, l’infezione da HCV è associata a disturbi autoimmuni che sembrano aver a che fare con l’aumento di rischio di sviluppare diabete di tipo 1 [1].

Screening per le popolazioni a rischio

Dato lo stretto legame tra HCV e diabete e le conseguenze nefaste che la loro combinazione si porta dietro, gli esperti sono convinti che lo screening per l’epatite C sia fondamentale nei pazienti diabetici. Dall’epatite C, infatti, oggi si può guarire seguendo una terapia che nella maggior parte dei casi è di breve durata e non comporta effetti collaterali gravi. L’eliminazione del virus dall’organismo ha una rilevanza clinica anche sul diabete di tipo 2 e le sue conseguenze, con un potenziale impatto positivo sulla mortalità connessa al diabete di tipo [4].

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[1] Forlani G, Persico M, Virus epatici e diabete. Il Giornale di AMD, 2013;16:162-165.

[2] Hammerstad SS, Grock SF, Lee HJ, Hasham A, Sundaram N, Tomer Y. Diabetes and Hepatitis C: A Two-Way Association. Front Endocrinol (Lausanne). 2015;6:134.

[3] Ashfaq UA, Khalid H. Mechanism of Hepatitis C Virus-Induced Diabetes Mellitus. Crit Rev Eukaryot Gene Expr. 2017;27(4):363-371.

[4] Vanni E, Bugianesi E, Saracco G. Treatment of type 2 diabetes mellitus by viral eradication in chronic hepatitis C: Myth or reality? Dig Liver Dis. 2016 Feb;48(2):105-11.